Chiostro dello Scalzo
Il Chiostro dello Scalzo serviva come ingresso al chiostro della Confraternita di San Giovanni Battista. La Confraternita, fondata nel 1376, guadagna il soprannome “dello Scalzo” perché i suoi membri, che portavano croci in processione, camminavano a piedi nudi. Nel 1785, Pietro Leopoldo di Lorena sciolse la Fratellanza e vendette le loro proprietà, ad eccezione del chiostro stesso, che ospita sedici affreschi a chiaroscuro raffiguranti episodi della vita di San Giovanni Battista.
Questi affreschi furono principalmente dipinti da Andrea del Sarto (1486-1530), un artista di spicco del suo tempo e membro dello Scalzo. Fu molto apprezzato durante la sua vita e noto per le sue eccezionali abilità nella decorazione ad affresco, nella pittura di altari, nel ritratto, nel disegno e nell’uso del colore. Tuttavia, la sua fama diminuì dopo la sua morte, oscurata da contemporanei come Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello.
Creati tra il 1514 e il 1524, questi affreschi sono un notevole esempio di perfezione stilistica e tecnica da parte di un maestro artista che ha svolto un ruolo significativo nella scena artistica di Firenze all’inizio del XVI secolo. L’influenza di Del Sarto è ora riconosciuta anche come cruciale per lo sviluppo del Manierismo.
Gli affreschi consistono in dodici scene che formano una narrazione, iniziando a destra dell’ingresso. La sequenza inizia con l’Annunciazione a Zaccaria (1523), seguita dalla Visitazione (1524), la Nascita del Battista (1526), la Benedizione del Giovane San Giovanni (1519), l’Incontro di Gesù e del Giovane San Giovanni Battista nel Deserto (1518)
il Battesimo di Cristo (circa 1509-1510), il Battista che Predica alle Folle (1515), il Battesimo delle Folle (1517), la Cattura di San Giovanni (1517), la Danza di Salomè (1522), la Decollazione di San Giovanni Battista (1523) e la Presentazione della Testa di San Giovanni Battista (1523). È importante notare che le date delle scene non seguono la sequenza narrativa.