Chiesa di San Salvatore in Ognissanti

Originariamente costruita nel XIII secolo, la chiesa degli Ognissanti, o “Tutti i Santi”, aveva legami significativi con la famiglia Vespucci. In particolare, uno dei suoi membri più illustri, l’esploratore del XV secolo Amerigo, che diede il suo nome alle Americhe, è immortalato in un affresco di Ghirlandaio situato nella seconda cappella a destra.

Tuttavia, il vero pezzo forte di questo sacro santuario si trova nel meraviglioso “Crocefisso” di Giotto, un affascinante dipinto su legno il cui recente restauro ha rivelato una straordinaria gamma di colori brillanti.

Tra le mura degli Ognissanti giace il luogo di riposo finale del rinomato pittore del primo Rinascimento, Sandro Botticelli. Sulla parete sud è adornato il suo notevole affresco di Sant’Agostino, risalente al 1480.

Adiacente alla chiesa, si può scoprire un chiostro e un refettorio, all’interno del quale l’imponente affresco di Ghirlandaio, “L’Ultima Cena” (1480), decora la scena. Con lo sfondo adornato di uccelli e alberi, questo capolavoro ha raccolto innumerevoli ammirazioni e catturato il pubblico nel corso dei secoli.

Tra il 1620 e il 1630, la chiesa subì una radicale trasformazione, abbracciando l’opulenza dello stile barocco sotto la guida dell’illustre architetto Bartolomeo Pettirossi.

Questa impresa segnò gli Ognissanti come uno dei primi templi barocchi a Firenze, precedentemente dominata dall’architettura ispirata al Rinascimento. La facciata fu progettata magistralmente da Matteo Nigetti, un architetto stimato, riverito per i suoi contributi al movimento barocco.