Chiesa di San Pier Scheraggio
Via della Ninna è emersa come una nuova strada parallela a Palazzo Vecchio durante la costruzione del Palazzo degli Uffizi. In quel periodo, la chiesa di San Pier Scheraggio, un tempo un prominente priorato di uno dei quartieri di Firenze, fu purtroppo distrutta. Consacrata nel 1068, la chiesa romanica era un tempo un notevole gioiello architettonico che ospita le ammirate Madonna della Ninna, dando il suo nome alla strada. Il nome “Scheraggio” deriva dal fossato di sgombero che un tempo correva lungo le antiche mura difensive della città.
La chiesa svolse un ruolo vitale nella vita della città, fungendo da sito per l’elezione dei gonfalonieri e dei priori, in particolare quando non esisteva un palazzo comunale. Personaggi illustri come Dante e Boccaccio pronunciarono discorsi significativi al popolo all’interno delle sue mura.
La demolizione iniziale avvenne nel 1298 quando la navata, che ospitava la Madonna della Ninna, fu abbattuta per fare spazio a Palazzo Vecchio. Interventi successivi ebbero luogo nel 1410.
Nel 1560, quando Vasari costruì il suo Palazzo degli Uffizi, la chiesa di San Pier Scheraggio fu integrata nell’edificio. Tragicamente, perse non solo il suo piccolo cimitero ma anche il suo campanile. Tuttavia, continuò a svolgere funzioni religiose fino al 1782, quando fu trasformata nell’Archivio dei Tribunali.
Per un lungo periodo, la chiesa rimase chiusa al pubblico, aprendo le sue porte solo in occasioni speciali. Non fu fino al 1971, a seguito di un ampio restauro, che i suoi tesori furono riportati alla luce. Gli strati archeologici rivelarono i resti di una chiesa ancora più antica, affreschi romani antichi e resti di una scala. Oggi, l’ex chiesa è una delle sale all’interno della rinomata Galleria degli Uffizi.
Lungo Via della Ninna, i visitatori possono ammirare le colonne e gli archi sopravvissuti di una navata, oltre a intravedere una parte delle sue fondamenta. Per commemorare il significato di questa struttura, una targa dichiara con orgoglio: “Resti e tracce della chiesa di San Piero a Scheraggio, che diede il suo nome a uno dei quartieri della città e all’interno delle cui mura, la voce di Dante echeggiava nei consigli del popolo.”