Cenacolo di Sant’Apollonia

Il Cenacolo di Sant’Apollonia è un museo che fa parte del monastero delle Benedettine di Sant’Apollonia, il più grande monastero femminile di Firenze, fondato nel 1339. La sua principale attrazione è l’ex refettorio (o sala da pranzo), dove i visitatori possono ammirare un ben conservato affresco dell’Ultima Cena” creato da Andrea del Castagno, un prominente artista rinascimentale fiorentino il cui lavoro fu grandemente influenzato da Masaccio e Giotto, quest’ultimo riconosciuto come il maestro preminente della pittura di fine XIII e inizio XIV secolo.

L’affresco, dipinto intorno al 1447, si estende lungo l’intera lunghezza della parete ovest, con la sezione superiore che raffigura scene della Resurrezione, Crocifissione e Deposizione. Quando questi affreschi superiori furono scoperti nel 1861, erano ricoperti di intonaco bianco e mal conservati.

A causa dei danni dell’umidità, fu presa la decisione di rimuovere la parte superiore danneggiata, rivelando significative sinopie (disegni preliminari in pigmento rossastro) che furono in seguito staccate e riposizionate sulla parete opposta.

“L’Ultima Cena” è rappresentata come se si svolgesse all’interno di una piccola struttura simile a un triclinio imperiale, come descritto negli scritti di Leon Battista Alberti. La parete frontale del triclinio è assente, permettendo agli spettatori di osservare l’interno.

La scena del pranzo si svolge in una stanza lussuosamente decorata, che esprime raffinata eleganza. Gesù e gli apostoli sono seduti su una panca realizzata lungo un lungo tavolo adornato con una tovaglia bianca. Giuda è posizionato di fronte a loro, seduto su uno sgabello.

Nell’iconografia è comune separare Giuda dalle altre figure, sebbene solitamente sia posizionato alla destra di Gesù piuttosto che alla sinistra. È notevole che la figura di profilo di Giuda con la barba ricorda quella di un satiro nella mitologia romana, da cui i cristiani presero molte delle caratteristiche fisiche associate al diavolo. Un altro elemento tradizionale nel contesto fiorentino è la presenza di San Giovanni addormentato, accanto a Cristo.

Oltre alla notevole “Ultima Cena”, il museo espone altri affreschi e opere di artisti come Castagno, Neri di Bicci, Paolo Schiavo e Raffaello da Montelupo, un compiuto scultore e architetto del Rinascimento, apprendista di Michelangelo.