Cenacolo di Fuligno Firenze

L’affresco dell’Ultima Cena di Pietro Perugino è il pezzo forte del refettorio, ora museo, dell’ex Convento di Fuligno, che inizialmente aveva ospitato suore clarisse dal 1419. L’affresco fu “scoperto” e aperto al pubblico nel XIX secolo. Inizialmente attribuito a Raffaello – allievo di Perugino, il cui stile iniziale presenta una sorprendente somiglianza, in seguito fu riconosciuto come una creazione dello stesso Perugino.

Il notevole pezzo raffigura Gesù e gli apostoli attorno a un tavolo a forma di ferro di cavallo, seduti su una panca continua con lo schienale imbottito in verde. L’eccezione, come al solito, è Giuda Iscariota, che si trova dall’altra parte del tavolo, dipinto (da dietro) semi-girato verso lo spettatore.

Le iscrizioni sul gradino di legno, alla base del tavolo, indicano i presenti (da sinistra), cioè: Giacomo il Minore; Filippo; Giacomo il Maggiore; Andrea; Pietro; Gesù; Giovanni; Bartolomeo; Matteo; Tommaso; Simone il Cananeo; e Giuda Taddeo (noto anche come Giuda di Giacomo o Giuda Lebbeo, da non confondere con Giuda Iscariota).

Il pavimento ha un design geometrico quadrato in marmo bianco e rosa preso dalle tavolette di San Bernardino, anch’esse un’opera precoce di Perugino. Lo schema richiama l’Ultima Cena di San Marco di Ghirlandaio (1486), con la scena ambientata attorno a un tavolo a forma di U e il paesaggio che si apre oltre la stanza sul retro.

La parte superiore del dipinto presenta una vasta loggia che ricorda la vera architettura del refettorio, come se rompesse la parete, dove si possono vedere tre campate di archi rotondi sostenuti da pilastri con grotteschi; mentre sullo sfondo c’è un vasto paesaggio naturale, in cui si svolge la scena della preghiera, nel giardino del Getsemani.

Tipici dell’artista sono i sottili alberelli che punteggiano le colline e il paesaggio che sfuma verso l’orizzonte in toni azzurri, a causa della foschia.

Grande armonia traspare dalle relazioni tra figure e ambientazione, e ogni elemento qui attira lo spettatore verso la fuga del paesaggio che si apre al centro. Nella cornice, che imita un motivo marmoreo antico, in linea anche con la tradizione fiorentina, ci sono alcuni tondi con ritratti di santi.

Suggerimento:

Prima di pianificare la tua visita, assicurati di verificare lo stato del sito in quanto potrebbe essere temporaneamente chiuso.